(Ri)Fatto A Mano esiste perchè non apprezzo l’idea di SCARTO. Mi interessa però il concetto di TRASFORMAZIONE che trovo molto vicino a quello di RESISTENZA

Quello che faccio è RECUPERARE gli scarti quotidiani e REINVENTARE per loro una nuova funzione. Li TRASFORMO perchè abbiano una nuova vita, perchè non finiscano nel circolo vizioso dell’usa e getta, perchè io non voglio finire nel circolo vizioso del ProduciConsumaCrepa.

(Ri) FATTO A MANO

E’ iniziata così, quando ho deciso di RIFARE ogni cosa.

Ho cominciato da pezzi di stoffa e bottoni staccati qua e là ( i bottoni sono un amore antico, impossibile disfarsene, un piacere raccoglierli, un orgoglio trovare il posto giusto per ognuno di loro).

Di tessuti è pieno il mondo, di jeans che non abbiamo neanche mai indossato sono pieni gli armadi
Ho lasciato che la necessità suggerisse o il tessuto ispirasse per tirare fuori borse marsupi o portaquellochevuoi..

E poi sono arrivati gli SCARTI QUOTIDIANI. Tanti, piccoli, tragici.

Plastiche varie alimentari e non, lattine delle conserve, vaschette in alluminio, carta e tanti ALTRI RESISDUI

Tutto ciò che realizzo parte dal recupero di uno “scarto”. In generale prediligo materiali il cui processo di smaltimento non è naturale, ma all’interno delle collezioni si può trovare tanto plastica dei flaconi quanto semi tropicali che pure si sarebbero smaltiti da soli.
Non scelgo i materiali prima di lavorare, se posso scelgo prima di comprare cercando di non produrre scarto.
Perchè sarebbe bello se ad un certo punto mi mancasse la materia prima. 🙂